La Pinsala specialità

La pinsa è un piatto dell’antica tradizione romana che proponiamo in una versione unica e rivisitata.
La pinsa è un piatto dell’antica tradizione romana che proponiamo in una versione unica e rivisitata. Le nostre pinse sono fatte con i migliori ingredienti. Per l’impasto usiamo una farina ai 7 cereali che lievi per 72 ore, mantenendo un’idratazione dell’80%. Il risultato è un cibo gustoso, leggero e altamente digeribile. 

Le nostre pinse sono farcite con prodotti freschi per cui le ricette cambiano in continuazione. Ogni settimana pubblichiamo il menù su Facebook e Instagram il menù, ma ce lo puoi chiedere in qualsiasi momento su whatsapp. 
pinsa a Schio - enoteca joja birra artigianale

Differenza tra pizza e pinsa romana

La pinsa in realtà può essere considerata l’antenata della pizza ed è stata inventata dagli antichi romani. Si trattava di un piatto povero che si è tramandato nei secoli diventando sempre più raffinato e gustoso. 

Innanzitutto a prima vista la pinsa ha una forma ovale e allungata che la rende esteticamente diversa dalla pizza. Però a fare la vera differenza è l’impasto della pinsa che ha una maggiore idratazione e una percentuale più bassa di lievito. La preparazione della pinsa prevede delle lunghe lievitazioni (almeno 24 ore, ma nel nostro caso arriva a 72 ore ), un'alta idratazione dell'impasto (80% di acqua) e un mix di farine di frumento, riso e soia. 

Noi abbiamo deciso di usare una farina ai 7 cereali che amplifica le caratteristiche. Tutto ciò infatti rende consistenza Esterno croccante e soffice all’interno Ciò la rende più digeribile e meno calorica della pizza.
pinsa schio - enoteca joja

Storia della pinsa romana

La pinsa è storicamente molto diffusa a Roma e solo recentemente si sta facendo conoscere fuori dai confini laziali. Noi siamo tra i primi a proporla a Schio. 

Le sue origini risalgono all’epoca romana. Ne parla persino Virgilio nel settimo libro dell’Eneide in un passaggio in cui narra che Enea, appena sbarcato con i suoi uomini sulle sponde del tevere, si adagia sull’erba all’ombra di un grande albero e assieme a suo figlio mangia delle “gran forme di focacce” a forma “di tavole e di quadre”. Quelle che descrive sono le antenate delle pinse, ovvero delle focacce di farine di cereali poveri mescolati con acqua, erbe aromatiche e sale. Il tutto veniva cotto su pietre piatte poste sui carboni. Il risultato era un impasto duro che veniva usato come una sorta di vassoio su cui si adagiavano altri cibi come le carni in umido. 

Il termine Pinsa deriva appunto dal latino “pinsere” che vuol dire schiacciare, allungare e pestare. Questa ricetta classica nel corso dei secoli ha subito diverse rivisitazioni, che l’hanno resa un piatto leggere e gustoso. 
JOJA DI CAROLLO MARCO 
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